Capitolo 16: Harry (12)

Il Prigioniero di Azkaban (2)

 Uno degli effetti più potenti di Harry Potter è che molti dei lettori si identificano fortemente in Harry. L’ho sentito immediatamente dalla prima volta che ho iniziato a leggerlo, con il 2° libro. Dai commenti su Internet sono venuto a conoscenza che molti adulti amano Harry quasi quanto una persona reale. I servizi giornalistici di tutto il mondo ci raccontano che milioni di bambini vi si identificano intensamente.

Secondo me questo è un segno che i Maestri della Compassione, responsabili della salvezza dell’umanità, sono impegnati nell’incidere profondamente l’essenza degli insegnamenti della liberazione nel sangue e nel subconscio di svariate milioni di persone. Partendo da questo punto c’è soltanto un piccolo passo per le persone perché realizzino che Harry in realtà può nascere in loro. Ogni cercatore porta Lily, il Giglio, nel suo cuore. La realizzazione che lei può dare vita ad Harry, il vero ed eterno figlio di Dio, è appena dietro l’angolo. L’unica condizione è un vero anelito per quello che non può essere ottenuto in questo universo. Questo anelito è personificato da James Potter.

Tutti noi cercatori abbiamo il potenziale di accogliere una Nuova Anima che nasce nel cuore dalla scintilla del Pensiero Divino, che a volte io chiamo Piccolo Tao. Questa Nuova Anima ci porterà lungo un viaggio che va dalla valle della sofferenza, del dolore e della morte, alla Nuova Vita caratterizzata da intensa felicità, totalmente incondizionata, impregnata da un coinvolgente Amore per tutte le creature di tutta la creazione, che non ha fine ma è una crescita eterna da uno stato di ineffabile splendore all’altro, ancora più radioso, più edificante, con ancora più forza di effondere bontà sugli altri. Il prezzo è piccolo. Tutti quanti dobbiamo abbandonare la nostra coscienza egocentrica, come ci è mostrato nella 7° parte.

Il viaggio della Nuova Anima verso il raggiungimento della liberazione ha sette fasi, e noi ne abbiamo affrontate due. La 1° parte mostra la liberazione dai legami che ci incatenano al piano fisico; la 2° parte ha a che fare con la liberazione sul piano eterico. La 3° parte di mostra chiaramente e inequivocabilmente come possiamo essere liberati dal piano astrale di questo universo.

Questo libro ha due culmini principali, e perciò due lezioni: la sconfitta dei Dissennatori e la salvezza di Fierobecco e Sirius.

I Dissennatori verranno affrontati nel Capitolo 76. Lasciatemi dire per il momento che i Dissennatori non sono del tutto simbolici. Esistono realmente e, come dice il libro, sono invisibili ai babbani.
Le attività dei Dissennatori sono descritte molto chiaramente nel Vangelo Gnostico della Pistis Sophia. Questo vangelo li chiama “gli arconti degli eoni”. La Pistis Sophia, il personaggio principale, è l’Harry Potter degli antichi Gnostici. Essa viene costantemente indebolita dagli arconti degli eoni, che le “sottraggono la sua forza-luce” (Capitolo 31). Questa è esattamente la stessa cosa di quando i Dissennatori succhiano la “felicità” da Harry.

Cosa significa tutto questo in termini pratici per voi e per me? È nell’interesse di molti “principati e forze nelle regioni celesti” (ovvero il piano astrale) assicurarsi che le persone NON siano liberate. Per una breve spiegazione, lasciate che vi riporti alle osservazioni che ho evidenziato nel Capitolo 4, ovvero che il microcosmo e il cosmo hanno la stessa struttura. Così come il nostro microcosmo possiede un sé superiore che circonda la nostra aura, lo stesso vale per il cosmo, quindi la terra. Ho chiamato il sé superiore microcosmico “Voldemort”. In Harry Potter, Voldemort personifica sia il sé superiore microcosmico, sia il sé superiore cosmico. Così come il nostro Voldemort personale tenta di uccidere il nostro Harry ad ogni costo, così il Voldemort cosmico è un nemico mortale di tutti i cercatori che vogliono percorrere il Cammino della Liberazione. Così come Harry è destinato a sconfiggere Voldemort, così un gruppo di cercatori che possiedono una Nuova Anima sconfiggeranno un giorno il Voldemort cosmico. Tutto questo è descritto simbolicamente ne L’Apocalisse (la Rivelazione) di Giovanni, l’ultimo capitolo del Nuovo Testamento della Bibbia.

Il Voldemort cosmico, più comunemente conosciuto come Lucifero, è un agglomerato di forza astrale che governa la vita sulla terra allo stesso modo dei nostri sé superiori. Così come il nostro sé superiore ha dodici punti di forza principali nella sfera aurale che circonda il microcosmo, così la terra possiede dodici immensi punti di forza che la circondano. Noi chiamiamo zodiaco la loro influenza collettiva. La Pistis Sophia li chiama i dodici eoni. Ogni eone consiste in numerose sotto-forze per il quale lavorano, e sono chiamate gli arconti degli eoni nella “Pistis Sophia”, e dissennatori in Harry Potter.

Quando un cercatore ha ricevuto l’incomparabile benedizione della nascita della preziosa Nuova Anima immortale, immediatamente diventa oggetto di grande interesse per gli arconti degli eoni. La Nuova Anima irradia “forza-luce”. Questa è energia astrale di una potenza estremamente elevata. Gli arconti o i dissennatori predano il cercatore con la Nuova Anima e provano, ogni volta possibile, a “succhiare” questa energia con due obiettivi: primo, per assorbire l’energia per loro stessi, che li rendi più potenti; secondo, per indebolire e, se possibile, risucchiare completamente la nuova anima. Jo non sta fantasticando, amici, sta parlando di fatti!

Ad ogni modo, la Nuova Anima possiede una potente arma: il Patronus! Essenzialmente il cercatore si trova del tutto al sicuro. Sebbene egli possa avere dei momenti di debolezza quando il suo orientamento sul Cammino della Liberazione diminuisce, per esempio essendo assorbito dai problemi della vita, o scivolando in emozioni negative, egli possiede un’arma contro la quale nemmeno 100 Dissennatori hanno la minima possibilità di vittoria.

Stiamo affrontando il piano astrale, il piano dei desideri e delle emozioni. Ogni desiderio è il risultato dell’attrazione di forze astrali di una certa vibrazione. Noi, in quanto creature dell’universo di Lucifero, possiamo attrarre solo le forze di questo universo. Ma nel momento in cui Harry nasce, fra di noi si trova un essere vivente che non proviene da questo universo. Il Tao è divenuto il Te. Gesù è nato nel cuore. Il Principe della Pace è arrivato a reclamare il Suo Regno. Questo significa che nel corpo astrale del cercatore è presente una Nuova Anima che può desiderare qualcosa che non proviene da nessun’altra parte nell’universo: l’Acqua della Vita. Questo è un simbolo della forza di vita del Regno dei Cieli. È la sostanza astrale del Sesto Dominio Cosmico.

Invocare il Patronis significa concentrare se stesso sull’anelito dell’anima per “il sangue di Cristo”, l’elisir della vita, per il Tao, per Dio. Questo anelito è meglio descritto dal Salmo 42:

Come una cerva anela ai corsi d’acqua,
così la mia anima anela a te, o Dio.
La mia anima ha sete di Dio,
del Dio vivente.
Quando verrò e comparirò in presenza di Dio?

Fra quelli che leggono tutto questo, ci saranno quelli che conoscono questa esperienza e quelli che non la conoscono. Quelli che la conoscono non saranno capaci di spiegarla o di descriverla a quelli che non la conoscono. Quando Harry è nato nel tuo cuore, tu hai un nuovo organo di senso. Non sei più un babbano, e un nuovo mondo si apre davanti a te. Provare a spiegare questo profondo anelito, questo ardente desiderio per la manna incorruttibile, è come provare a spiegare la vista di una catena montuosa ad un cieco o una sinfonia ad un sordo. La descrizione più vicina a questo anelito è compararlo all’intenso bisogno di aria quando la nostra testa è tenuta sott’acqua per qualche minuto: immagina quasi di soffocare e poi improvvisamente poter respirare aria fresca, un’aria ricca di ossigeno profumato. Il sollievo non è sentito dai polmoni, ma dal cuore. Quando il piccolo Tao nel cuore incontra il grande Tao universale, proviamo una intensa gioia, come un orgasmo spiritual. Forse il miglior modo per descriverlo è compararlo alla gioia di esserci riuniti ad una persona, quella che amiamo con tutti noi stessi, e che avevamo pensato fosse morta.

Quando una persona si focalizza su questo superno anelito, allora invoca il Patronus. Patronus deriva da Pater, padre. L’invocazione del Patronus è infatti un pianto della Nuova Anima verso suo Padre. Dio ama le Sue creature con una intensità molto oltre la nostra comprensione, e quando una di loro piange per Lui, Egli reagisce immediatamente con una abbondanza di Luce Santa. Questa Luce Santa ha una frequenza vibrazionale molto al di sopra di qualsiasi cosa possibile in questo universo. Quando un cercatore invoca il Patronus, quando la sua anima, Harry, si appella alla Luce, arriva una risposta dal Cielo. La Nuova Anima è immediatamente collegata al raggio di Luce di un altro universo. Ne Le Nozze Alchemiche di Cristiano Rosacroce è simboleggiato da una corda che viene calata in una fossa profonda. Avviene nel suo sogno, e Cristiano Rosacroce riesce ad afferrare la fune ed essere liberato dal pozzo.

Harry invoca il Patronus e una luce viene sprigionata dalla sua bacchetta. È in contatto con suo padre in quel momento. Se tutte le orde di demoni degli inferi, e gli arconti degli eoni, e Lucifero stesso provassero ad attaccarci in un unico assalto, non potrebbero farci niente quando invochiamo il Patronus. La Luce Celestiale del Padre ci proteggerebbe e li allontanerebbe tutti. Questa è la vittoria che ci viene promessa in Harry Potter.

Nelle storie liberatrici il numero 100 significa un numero infinito, o “tutto”.

Lasciatemi affermare con tutta la mia forza: non c’è niente di più bello nell’intero universo di una storia della Liberazione. Harry Potter ci racconta quella storia. Ecco perché è il libro più bello del mondo! (Insieme agli altri libri che raccontano la stessa storia.)

Non riesco a non riportare di seguito la parte del libro di cui sto parlando. Per favore, leggetela ancora tenendo a mente i commenti esposti fino ad ora.

E poi Harry li vide. Dissennatori, almeno un centinaio, che scivolavano in una massa nera attorno al lago, verso di loro. Si voltò di scatto, mentre il familiare freddo gelido gli pervadeva le viscere e la nebbia cominciava a offuscare i suoi occhi; altri ancora ne apparivano dall’oscurità, da tutte le parti; li stavano accerchiando…

«Hermione, pensa a qualcosa di allegro!» urlò Harry, alzando la bacchetta e battendo furiosamente le palpebre per cercare di snebbiarsi la vista, scuotendo la testa per svuotarla dal debole urlo che aveva cominciato a levarsi dentro di lui…

Vivrò con il mio padrino. Dirò addio ai Dursley.

Si costrinse a pensare a Black e solo a Black, e prese a ripetere:

«Expecto Patronum! Expecto Patronum!»

Black tremò, cadde su un fianco e giacque immobile a terra, mortalmente pallido.

Guarirà. Andrò a vivere con lui.

«Expecto Patronum! Hermione, aiutami! Expecto Patronum!»

«Expecto…» sussurrò Hermione, «expecto… expecto…»

Ma non ci riuscì. I Dissennatori si stavano avvicinando, ormai erano a poco più di tre metri. Formavano una muraglia attorno a Harry e Hermione, ed erano sempre più vicini…

«EXPECTO PATRONUM!» urlò Harry, cercando di sopraffare l’urlo che gli rimbombava nelle orecchie. «EXPECTO PATRONUM!»

Una scia sottile di fumo sfuggì dalla sua bacchetta e aleggiò come una nebbiolina davanti a lui. Nello stesso istante, Harry sentì Hermione cadere al suo fianco. Era solo… completamente solo…

«Expecto… expecto Patronum…»

Harry sentì le ginocchia premere contro l’erba fredda. La nebbia stava per accecarlo. Con uno sforzo enorme, lottò per ricordare… Sirius era innocente… innocente… staremo bene… andrò a vivere con lui…

«Expecto Patronum!» ansimò.

Alla debole luce del suo informe Patronus, vide un Dissennatore arrestarsi, molto vicino. Non riuscì ad attraversare la nuvola di nebbiolina argentea che Harry aveva evocato. Una viscida mano morta scivolò fuori da sotto il mantello. Fece un gesto come per spingere da parte il Patronus.

«No… no» disse Harry in un soffio. «È innocente… expecto… expecto Patronum…»

Sentiva che lo stavano osservando, udiva il loro respiro spezzato come un vento maligno tutto intorno. Il Dissennatore più vicino parve studiarlo. Poi alzò entrambe le mani… e abbassò il cappuccio.

Dove avrebbero dovuto esserci gli occhi c’era solo pelle sottile, grigia, butterata, tesa su orbite vuote. Ma c’era la bocca… un buco informe che si spalancava e risucchiava l’aria in un rantolo.

Un terrore paralizzante invase Harry rendendolo incapace di muoversi o parlare. Il suo Patronus diede un guizzo e sparì.

La nebbia bianca lo accecava. Doveva lottare… expecto Patronum… non vedeva niente… e a grande distanza sentì l’urlo familiare… expecto Patronum… cercò a tentoni Sirius nella foschia, e trovò il suo braccio… non l’avrebbero preso…

Ma due mani robuste e appiccicose all’improvviso si strinsero attorno al collo di Harry. Costrinsero il suo viso a voltarsi verso l’alto… avvertì l’alito dell’essere… per prima cosa si sarebbe sbarazzato di lui…. ne fiutò l’alito putrido… sua madre urlava nella sua testa… sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe sentito…

E poi, attraverso la nebbia che lo stava per sommergere, credette di vedere una luce argentea che diventava sempre più intensa… cadde in avanti

sull’erba…

A faccia in giù, troppo debole per muoversi, scosso dalla nausea e dai brividi, Harry aprì gli occhi. La luce accecante illuminava l’erba attorno a lui… L’urlo si era arrestato, il freddo arretrava…

Qualcosa stava respingendo i Dissennatori… girava attorno a lui, a Black e a Hermione… i rantoli e i risucchi dei Dissennatori svanirono. Se ne stavano andando… l’aria era di nuovo tiepida…

Radunando le forze che gli restavano, Harry alzò appena la testa e vide un animale nella luce, che galoppava attraverso il lago. Con lo sguardo offuscato dal sudore, Harry cercò di capire che cos’era… era splendente come un unicorno. Lottando per non perdere conoscenza, Harry lo vide rallentare al piccolo trotto fino a fermarsi una volta raggiunta l’altra riva. Per un attimo, Harry vide nella luce irradiata dall’animale qualcuno che salutava il suo ritorno… alzava la mano per accarezzarlo… qualcuno dall’aria stranamente familiare… ma non poteva essere…

[…]

[Più tardi, dopo un viaggio indietro nel tempo di tre ore, si vede nuovamente la scena dalla parte opposta del lago – H.A.]

Ed ecco i Dissennatori. Affioravano dall’oscurità da tutte le parti, scivolando attorno alle rive del lago… si allontanavano dal punto in cui si trovava Harry, andavano verso la riva opposta… non doveva avvicinarsi…

Harry cominciò a correre. Non aveva alcun pensiero in testa, tranne che suo padre… se era lui… se era davvero lui… doveva sapere, doveva scoprirlo…

Il lago si avvicinava sempre più, ma non c’era traccia di anima viva. Sulla riva opposta vide dei minuscoli barlumi d’argento: il suo tentativo di Patronus…

C’era un cespuglio vicinissimo all’acqua. Harry vi si nascose e spiò con ansia tra le foglie. Sull’altra riva i barlumi d’argento si spensero all’improvviso. Paura ed eccitazione lo invasero… da un momento all’altro…

«Dài!» mormorò senza distogliere lo sguardo. «Dove sei? Dài, papà…»

Ma non venne nessuno. Harry alzò lo sguardo verso il cerchio di Dissennatori dall’altra parte del lago. Uno di loro si stava abbassando il cappuccio. Era ora che il salvatore apparisse… ma nessuno sarebbe corso in

suo aiuto, questa volta…

E poi fu tutto chiaro. Harry capì. Non aveva visto suo padre: aveva visto se stesso…

Harry si lanciò fuori dal cespuglio ed estrasse la bacchetta.

«EXPECTO PATRONUM!» urlò.

E dalla punta della bacchetta esplose non una nuvola di vapore informe, ma un accecante, abbagliante animale d’argento. Harry socchiuse gli occhi per cercare di vedere cos’era. Sembrava un cavallo. Galoppava silenzioso allontanandosi da lui, attraverso la superficie nera del lago; lo vide abbassare il capo e caricare i Dissennatori che sciamavano… ora inseguiva le ombre nere sul terreno, e i Dissennatori cadevano all’indietro, si disperdevano, si ritiravano nell’oscurità… erano spariti.

Il Patronus si voltò. Tornò al trotto verso Harry sulla superficie immobile dell’acqua. Non era un cavallo. Non era nemmeno un unicorno. Era un cervo. Risplendeva luminoso come la luna nel cielo… tornava verso di lui…

Si fermò sulla riva. I suoi zoccoli non lasciavano tracce sul suolo morbido mentre guardava Harry con i grandi occhi d’argento. Lentamente, abbassò il capo sormontato dalle grandi corna. E Harry capì…

«Ramoso» sussurrò.

Ma mentre tendeva le dita tremanti verso la creatura, questa sparì.

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