Capitolo 20: Harry (15)

L’Ordine della Fenice

Il piano di vita al di sopra del mentale è il piano dell’io mentale. La coscienza umana  è una trinità: l’io mentale, l’io emozionale e la coscienza-io.

Nel 5° libro Voldemort tenta di prendere il controllo dell’io mentale di Harry. Silente ne è a conoscenza e dice a Piton di dare ad Harry delle lezioni di occlumanzia (dal Latino occlud: zittire, ment: mente). Come sappiamo, questo tentativo non funziona. Comunque, quando Voldemort prova ad entrare in possesso dell’io mentale di Harry, Harry riesce ad espellerlo grazie all’amore che prova per il suo Padrino, Sirius.

Perché Silente sceglie Piton fra tutti? Piton rappresenta il nostro lato oscuro (si veste sempre di nero). Rappresenta l’esperienza passata dell’apprendista alchimista con le “arti oscure”, che noi chiamiamo occultismo. Ogni candidato al Cammino della Liberazione ha precedentemente provato a raggiungere la meta attraverso esperimenti occulti. Nell’essere umano è intrinseco imparare facendo degli errori, ed è questo aspetto quello che personifica Piton. Per questo prova ad insegnare ad Harry a bloccare la sua mente a Voldemort usando le sue facoltà mentali. Harry deve zittire tutte le sue emozioni e concentrarsi interamente sulla chiusura della sua mente. Ma Harry non ci riesce. Cosa può insegnarci questo fatto in merito alla liberazione?

Ci insegna che la nuova anima non può raggiungere la liberazione usando le facoltà mentali. Usare il potere della mente per ottenere la liberazione è occulto e questo ci riporta alle cause della Caduta.

Harry Potter e l’Ordine della Fenice ci insegna che i metodi occulti non servono nel Cammino della Liberazione. Non dobbiamo essere guidati dalla voce del nostro passato oscuro, la voce della sperimentazione. L’unica guida sul Cammino è la Nuova Anima stessa. L’Anima è collegata al Padrino, e il suo amore per ciò che gli rappresenta trionferà sempre contro il vecchio sé superiore caduto, personificato da Voldemort.

Ecco come lo esprime Jo Rowling: Nell’Ufficio Misteri c’è una stanza che viene tenuta sempre chiusa. Contiene una forza al tempo stesso più meravigliosa e più terribile della morte, dell’intelligenza umana e della natura. È forse il più misterioso fra i molti soggetti che vengono studiati laggiù. È la forza contenuta in quella stanza che tu possiedi in grande quantità, e che Voldemort non possiede affatto. È stata quella a spingerti laggiù stanotte per salvare Sirius. E ti ha salvato dalla possessione di Voldemort, perché egli non può risiedere in un corpo tanto pieno della forza che lui detesta. Alla resa dei conti, non ha avuto importanza che tu non riuscissi a chiudere la tua mente. È stato il tuo cuore a salvarti.”

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