Capitolo 4: Voldemort

Immaginate il microcosmo umano: al suo centro si trova la scintilla di pensiero divina, creata milioni di anni fa in un altro universo dove il tempo non esiste. Si tratta di un universo quadrimensionale formato da lunghezza, larghezza, altezza e infinito. Lì non esiste una cosa come il bene e il male. C’è soltanto il piano dell’Unico Architetto, e chiunque in quell’universo lavora in accordo con il Piano, incrementando così la sua stessa gloria ed eterna gioia. Ma, dove c’è lo Spirito c’è anche la libertà, ed eoni fa dei gruppi di entità decisero di sviluppare un piano che deviasse dal Piano divino. Caddero in un universo tridimensionale e “si innamorarono della propria immagine”.

Spirito e materia non possono mischiarsi, e così iniziarono un processo di cristallizzazione. Lo spirito diminuì e l’anima venne lasciata senza alcuna guida. Così la morte divenne il prezzo del peccato, e la sofferenza una esperienza familiare.

Il microcosmo consiste in un io superiore e in un io inferiore. Nel microcosmo divino, formano un unico Figlio divino del Vasaio dell’Universo. Quindi, un microcosmo perfetto è veramente un Tempio nel quale vive lo Spirito. Il compimento del Piano consiste nel fatto che l’Essere Umano Divino possa essere libero di manifestarsi nella totalità del Settenario Divino. Proprio come la stessa Creazione, il microcosmo ha sette piani di esistenza nei quali l’essere umano dovrebbe diventare pienamente cosciente. A causa della Caduta, sia l’io superiore che l’io inferiore vennero “accesi dall’ira”, come direbbe Jacob Boehme. L’io inferiore e superiore si riflettono l’uno nell’altro, e se il primo trasgredisce le leggi divine, anche il secondo ne condivide le conseguenze.

Quando il microcosmo “cadde” di frequenza vibratoria, ed entrò quindi in questo universo spazio-temporale, l’io superiore iniziò a perdere la sua controparte, l’io inferiore, con la morte. Con il processo della riproduzione umana, all’io superiore fu data l’opportunità di ricreare l’io inferiore. Quando avviene un concepimento, l’io superiore di un microcosmo infonde la sua vita nella colonna spinale del feto, e così un nuovo io inferiore può continuare il viaggio dal punto in cui quello che lo precedette si fermò con la morte.

Tutte le precedenti esperienze, paure, talenti, desideri ed errori vengono riversati nel feto. Il nuovo bambino che deve nascere, è una replica fedele della precedente persona che abitava il microcosmo. E così il ciclo della reincarnazione continua a girare senza fine: l’io inferiore, morendo, cambia l’io superiore apportandogli la sua vita, e l’io superiore proietta se stesso in un nuovo feto, creando così un nuovo io inferiore.

Nel frattempo Lily è addormentata nel cuore dell’io inferiore. È come la sfinge ricoperta dalla sabbia del deserto. Come Peer Gynt, l’io inferiore vaga in deserti infiniti, fino a che un giorno realizza la futilità di tutto ciò, e trova la sfinge sepolta. Quindi, la scopre e Lily si sveglia.

Come ho detto prima, un microcosmo è come un cosmo. Proprio come la terra, anche l’io inferiore è circondato da uno zodiaco di dodici costellazioni. Il microcosmo ha intorno a sé un “guscio” con dodici concentrazioni di energia, e numerose “stelle” più piccole. Queste “stelle” sono campi elettromagnetici che contengono tutti gli interessi della persona, le sue ambizioni, le sue fobie, i suoi desideri. Naturalmente, differiscono per ogni persona.

Il microcosmo ha sette gusci, ognuno dei quali corrisponde ad uno dei sette domini cosmici che comprendono la Casa universale di Dio. In quanto esseri umani, noi viviamo nel Settimo Dominio Cosmico, il settimo guscio del microcosmo. Questo significa che esso è attivo, e quindi le dodici costellazioni dello zodiaco microcosmico brillano ardentemente e controllano le nostre vite, come un burattinaio controlla i suoi pupazzi.

Prima della Caduta, erano le dodici costellazioni del sesto guscio che, con una bellezza e armonia eterna, governavano il microcosmo. Come le dodici sagge fate riversavano i loro doni sulla giovane principessa nella fiaba “Rosaspina”, così le dodici stelle del microcosmo originale splendevano di una gloria incredibile sull’io inferiore, dotandolo di dodici facoltà che portavano il Piano Divino alla sua spettacolare pienezza. Così era “quando le stelle del mattino cantavan tutte assieme, e tutti i figli di Dio davan in gridi di giubilo”. (Giobbe 38:7)

Comunque, la Caduta diede come risultato l’estinzione delle dodici Stelle della Vita Eterna, e al loro posto si accesero altre dodici stelle. Lucifero, la splendente stella del mattino, cadde dal cielo, e lo stesso microcosmo venne acceso da un fuoco empio. L’uomo si nutrì dall’albero della conoscenza del bene e del male.

Così è Lucifero, Voldemort: un misto di bene e male. Questo è il motivo per cui Quirrell disse, riferendosi alla filosofia di Voldemort: “Bene e male non esistono. Esistono soltanto il potere e coloro che sono troppo deboli per ricercarlo…”

E l’io inferiore, in quanto creazione di Lucifero, è ugualmente un misto di bene e male. Ad ogni modo, non importa il modo positivo con il quale viviamo fuori dal Piano Divino. Fino a che le dodici stelle brillano nel sesto guscio del microcosmo, noi esistiamo in quanto creature di Voldemort, e rimarremo soggetti alla morte e alla sofferenza.

Voldemort è nostro nemico. Egli è il nostro dio personale, il nostro creatore, il fornitore della nostra energia vitale, sebbene di una vita temporanea. Fino al momento della nascita di Harry.

James bacia Lily, la principessa addormentata dalla eterna bellezza, svegliandola. La loro unione dà la nascita al bambino, la cui venuta venne annunciata eoni fa:

“Poiché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno della sovranità
ed è chiamato:
Consigliere Ammirabile, Dio Onnipotente,
Padre Eterno, Principe della Pace.” (Isaia 9:6)

Una nuova anima è nata nell’io inferiore, ed è destinata a spodestare Lucifero dal suo trono. Alla nascita del Ragazzo, la stella del mattino, rimasta spenta per tanto tempo, inizia
a brillare nel sesto guscio microcosmico. Sirius, la nuova lucente stella del mattino, è di nuova visibile per la prima volta dopo millenni incalcolabili.

Voldemort sa che nel suo regno è nata una forza più grande di lui, e così prova ad ucciderla prima che possa crescere al tal punto da oltrepassare il suo controllo. Proprio come Erode tenta di uccidere la forza che non è di questo mondo, ma, allo stesso modo, fallisce nel suo intento. Egli è diventato Satana, l’ “avversario”, e combatterà Harry fino al suo ultimo respiro.

Questa stessa storia è presente anche nelle Nozze Alchemiche di Cristiano Rosacroce. Nel quarto giorno viene recitata una commedia, che inizia così:

“Prima di tutto venne un Re molto anziano con molti servi; davanti al suo trono fu portata una piccola cassa. Fu specificato che era stata trovata sopra l’acqua. Ora, una volta aperta, apparve un bellissimo bambino con molti gioielli ed una piccola lettera di presentazione siglata e sigillata, che il Re subito aprì; e avendola letta, subito, raccontò ai suoi servi in quale modo ingiurioso il Re dei Mori aveva privato sua zia del suo paese, e aveva estinto tutti i semi regali fino al suo infante; con la figlia di quel paese ora lui aveva intenzione di far maritare suo figlio”.

In questa storia il Re dei Mori è Voldemort. A quei tempi non esisteva la discriminazione razziale e, scusandomi con tutte le persone di colore che stanno leggendo, il nero era usato come simbolo del potere dell’oscurità.

Arrivati a questo punto in cui ho introdotto Voldemort, credo che la prossima volta tratteremo di Harry. Torneremo di certo anche su Voldemort, dato che Harry sconfigge ogni volta una sua parte.

Voldemort è anche menzionato nelle tradizioni spirituali orientali: per esempio, nel Buddhismo è chiamato Mara, che significa amarezza.

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