Capitolo 3: James

Nel capitolo 2 abbiamo parlato di Lily come la personificazione del principio eterno nell’essere umano.

La sperimentiamo come la voce nel cuore che ci fa sentire speciali, regali, pieni di potenziale spirituale. Ci parla anche in quanto voce della coscienza. Non sto parlando di avere paura delle conseguenze o di rompere le regole. La coscienza di cui sto parlando è quell’impulso interiore di fare la cosa moralmente giusta per rispetto di sé, o anche perché vogliamo soltanto comportarci in modo giusto con le altre persone, senza un secondo fine, semplicemente perché non li vogliamo fare del male. Sappiamo che le altre persone hanno il loro valore di unicità, e lo rispettiamo profondamente. Quando trasgrediamo quella legge interiore del cuore, ci scuote e proviamo rimorso. Il rimorso, nella sua forma più pura, è un profondo perdono di esserci comportati in modo dannoso per gli altri, anche quando né loro, né nessun altro lo sapevano. La coscienza può essere una maestra severa, come la maggior parte di noi sapranno.

Gioisci, se hai una coscienza e sai cosa è il rimorso, perché conosci Lily e la porti nel tuo cuore. Hai il potenziale per percorrere il Cammino della totale Liberazione che anche Harry sta attraversando.

Questa voce è piuttosto passiva nella maggior parte delle persone. Li impedisce di più di fare la cosa sbagliata rispetto a stimolarli di fare la cosa giusta. Ad ogni modo, arriva un momento in cui questa voce interiore diviene attiva. James è nato. James è ciò che trasforma una persona in un cercatore. La parola “James” (“Giacomo”) deriva dal nome Ebraico “Jacob” (“Giacobbe”), che significa “seguace” o “colui che subentra”. James è la forza attiva che rimpiazza  la voce passiva della coscienza. James è la personificazione della forza nell’essere umano che lo rende attivo nella ricerca del significato della vita. In noi è presente un sentimento che ci fa intuire che la nostra vera destinazione non si trovi in questo mondo, e che quest’ultimo sia illusorio e che fondamentalmente non possa soddisfare la nostra fame interiore di pace, bontà, verità e giustizia.

Cosa trasforma la voce passiva in una attiva? È il prodotto finale di molte incarnazioni piene di delusione, disillusioni e sofferenza. È la realizzazione subconscia che niente in questo mondo possa soddisfare realmente il nucleo interiore del nostro essere, che tutti i nostri sforzi siano soltanto allegre corse impazzite intorno alla Fiera della Vanità. Questo è James.

James apprende come trasformarsi in un cervo. Il cervo è l’antico simbolo della sete per l’Acqua della Vita. In inglese, oltre alla traduzione più comune di cervo, ovvero “stag”, a volte viene usata anche la parola “hart”, che io amo perché assomiglia così tanto alla parola “heart” (“cuore”), il luogo dove dimora Lily e dal quale proviene questa sete. La parola “hart” è presente nella Revised Standard Version, una versione riveduta inglese della Bibbia, e il Salmo 42 contiene un pezzo fantastico che riassume tutto quello che io possa dire:

As a hart longs for flowing streams,      Come una cerva anela ai corsi d’acqua,
so longs my soul for thee, O God.        così la mia anima anela a te, o Dio.
My soul thirsts for God,                         La mia anima ha sete di Dio,
for the living God.                                   del Dio vivente.

L’Acqua della Vita è il simbolo della pura e originale forza di vita immortale che entra nel cuore di tutti quelli che sentono questo anelito per essa. Tornerò dopo a questo punto.

Prima vorrei brevemente discutere della fiaba dei Grimm, La Bara di Vetro. In questa fiaba l’eroe si sveglia un mattino al suono di un cervo e di un toro nero che combattono. Il cervo vince, solleva il nostro eroe sulle sue corna, e lo porta in un deserto (Giovanni il Battista!). Poi il cervo posa a terra l’eroe, e quest’ultimo trova una caverna con una bara di vetro e con un castello in miniatura. La principessa (Lily) si sveglia e racconta all’eroe la sua storia. Dopodiché si baciano, tutto riprende vita, e vivono per sempre felici.

Il simbolismo è estremamente chiaro. Il toro nero simboleggia la forza che ci imprigiona a questo universo, mentre il cervo il nostro anelito alla liberazione da esso. La lotta fra questi due aspetti simboleggia le varie esperienze che noi dobbiamo attraversare nel corso delle innumerevoli incarnazioni, fino al momento in cui il cervo vince. In questa fiaba, il cervo è il fratello della principessa, mentre in Harry Potter loro due sono marito e moglie.

Lily e James si sposano e vanno ad abitare a Godric’s Hollow. “Hollow”, in inglese è una piccola valle, chiamata anche “dell” (come in Rivendell). Godric è una figura leggendaria che ha un animale domestico. Non vi sorprenderà sapere che si tratta di un cervo!

Harry nasce dall’unione del giglio (lily) e del cervo. Quando il cuore diventa davvero assetato dell’Acqua Vivente, il suo pianto viene ascoltato e, come una doccia vivificante dopo anni di siccità, una corrente di forza di vita imperitura tocca il cuore. Essa entra nel sangue e inizia il suo viaggio in tutto il corpo. Harry è la nuova anima immortale, il nostro Messia personale che ci è stato promesso dai tempi della Caduta.

Le forze che ci mantengono imprigionate in questo universo sanno cosa accade quando dall’unione del giglio e del cervo nasce un bambino, e tentano di ucciderlo. Il cervo muore e il giglio si sacrifica. Le forze dell’imprigionamento, personificate da Voldemort, vengono neutralizzate e rese incapaci di nuocere ancora per tanto tempo, mentre la nuova anima dimostra la sua immortalità.
Certo, nella vita reale l’eterna e immortale scintilla di pensiero nel cuore e il desiderio che emana, non muoiono. Entrambi continuano a vivere nella nuova anima. Quando la nuova anima nasce nel cercatore, questa porta avanti i due ruoli, diventa la personificazione di queste due forze: la sua innata bontà, e il suo anelito per l’Acqua Vivente e la liberazione da questo universo. Questo è il motivo per cui è detto così spesso che Harry è come i suoi genitori. Il suo aspetto è quasi identico a quello di suo padre, eccetto i suoi occhi che sono verdi come quelli di Lily.

Il sacrificio di Lily è un simbolo meraviglioso della relazione fra il cercatore e la nuova anima che nasce in lui. Il cercatore deve essere preparato a sacrificarsi totalmente alla nuova anima. La nuova anima è capace di liberare l’intero essere umano, come ci mostra Harry.

Quando la nuova anima ha raggiunto una certa maturità, può usare l’anelito per la liberazione per liberare se stessa dalle forze che la imprigionano sul piano astrale. Lupin insegna a Harry ad invocare il patronus, che ha la forma di un cervo. In Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Harry viene attaccato da 100 dissennatori; invoca il patronus del cervo e li allontana tutti quanti. I dissennatori simboleggiano le forze oscure nell’atmosfera che non solo immobilizzano la nuova anima, ma possono anche risucchiarle del tutto la sua forza di Luce vitale. Ad ogni modo, quello che Harry Potter ci vuole trasmettere in questa parte, è che la nuova anima è industruttibile fino a che utilizza il suo anelito per l’Acqua Vivente, per la liberazione. Possiamo esprimere questo aspetto anche con le parole del Salmo 121:

Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore.

I monti simboleggiano le altezze spirituali che il cercatore raggiunge, e l’aiuto è la forza spirituale che allontana tutte le forze avversarie.

Cosa dà al cervo la forza di allontanare tutto il male e le forze avversarie? Tutte le forze nel piano astrale, come tutti i desideri e le emozioni, hanno una specifica frequenza vibratoria. L’egoismo e le emozioni negative hanno una vibrazione più bassa, mentre quelle disinteressate e nobili ne hanno una più elevata. Comunque, l’anelito per la forza di vita proveniente dall’esterno del nostro universo, dal Mondo Reale, ha una vibrazione molto più elevata rispetto a qualsiasi forza di questo mondo, ed è quindi suprema. È scientificamente invincibile.

Questo è il messaggio di Harry Potter: dissetati dell’Acqua Vivente e potrai ritornare alle tue origini divine.

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